Quali sono le iniziative che la sua amministrazione sta mettendo in campo per sostenere le imprese?

Il nostro territorio non presenta grossi insediamenti industriali, però in questi anni non sono mancate le misure per agevolare la ripresa delle attività commerciali. Il comune, dopo la pandemia, ha deciso di concedere agevolazioni fiscali sulla TARI. Il nostro territorio sta crescendo notevolmente sotto l’aspetto infrastrutturale e questo ci ha permesso di attirare nuove attività commerciali negli ultimi mesi.

Su quali settori (anche tenendo conto del territorio) crede si debba puntare?

Bisogna puntare sulla formazione per migliorare le competenze di chi vuole fare impresa con la creazione di hub e incubatori per favorire lo sviluppo di nuove idee e il networking tra imprenditori. Non per ultimo, la semplificazione burocratica e riduzione degli oneri amministrativi.

Cosa pensa della Zes Unica e dell’attuale ripartizione del credito d’imposta?

Sicuramente una buona opportunità per chi vuole fare impresa se è fatta nel modo giusto. La Zes Unica ha la funzione di delineare e attuare la politica industriale e di sviluppo del Mezzogiorno e quindi di sostenere  chi vuole investire sui nostri territori. Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella ZES unica. Il governo centrale dovrebbe sostenere in maniera più decisa le attività di impresa, i soldi destinati al Mezzogiorno sono insufficienti e diversi problemi si sono riscontrati sul piano di sviluppo e il decreto attuativo per il credito d’imposta. Gli operatori economici hanno lamentato in questi mesi diverse criticità e il divieto di cumulo del credito d’imposta con gli altri incentivi. Dalla nuova Zes ci aspettiamo un cambio di passo radicale, rischiamo ancora una volta di perdere un’occasione importante di rilancio del nostro paese.

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