Tra le più importanti: più tutele per le Forze dell’ordine oggetto di violenza o lesioni, l’introduzione di un nuovo reato per punire chi partecipa e/o organizza rivolte nelle carceri, il contrasto alle occupazioni abusive con procedure ‘lampo’ per la liberazione degli immobili, la stretta alle truffe nei confronti degli anziani, misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori.

Ecco le principali misure.

  • Più tutele per le forze dell’ordine in caso di violenza e condotte offensive
  • Porto d’arma privata per le forze dell’ordine
  • Nuovo reato contro le rivolte nelle carceri
  • Contrasto alle occupazioni abusive e procedure più veloci
  • Pene più severe per chi truffa gli anziani
  • Misure anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori
  • Esecuzione della pena in caso di detenute madri
  • Stretta contro i blocchi stradali
  • Meloni a sindacati sicurezza: con rinnovi +5,8% retribuzioni
  • I contratti del comparto scaduti nel 2021
  • L’adeguamento degli organici delle forze armate

Stretta sulle truffe aggravate ad anziani e fragili

Le nuove regole sulle truffe prevedono una forte stretta, soprattutto se le vittime sono anziani o persone con fragilità. La pena di reclusione, nel nuovo decreto, passa da due a sei anni per la truffa aggravata. Inoltre in questi casi sarà data la possibilità agli agenti delle forze dell’ordine di procedere con l’arresto in flagranza.

Pene più severe per chi aggredisce esponenti delle forze dell’ordine

Saranno inasprite le pene per i reati di violenza, minaccia o resistenza a pubblico ufficiale. E questo varrà sia contro gli agenti di pubblica sicurezza sia contro la polizia giudiziaria. Costerà caro anche imbrattare il muro di una caserma o di un commissariato, oltre che di altri soggetti pubblici, qualora la finalità sia quella di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione stessa.

Il reato di rivolta in carcere

Inoltre il Consiglio dei ministri ha introdotto il nuovo reato contro chi organizza o partecipa a una rivolta in carcere. I detenuti non potranno compiere atti di violenza, minacce o altre condotte considerate pericoloso. La pena prevista va dai due agli otto anni per chi organizza la rivolta e da uno a cinque per chi partecipa. Chi istigherà gli scontri, invece, potrà essere punito, anche se a farlo dovesse essere qualcuno dall’esterno. Previste le aggravanti: in caso di armi si va fino a dieci anni di pena.

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