Emilio Alfano nasce a Napoli nel 1951. Insignito Commendatore della Repubblica Italiana il 10 gennaio 1997 dal Presidente della Repubblica Luigi Scalfaro. È imprenditore in vari settori e principalmente del campo dell’energia elettrica. Dal 2004 al 2010 è stato Presidente della Consulta delle Costruzioni della Provincia di Napoli, associazione che raggruppa l’intera filiera delle costruzioni. È stato, nei primi anni ‘90 tra i rifondatori dell’Api Napoli, Associazione Territoriale della Confapi, ricoprendo prima la Vice Presidenza e poi la Presidenza. Presidente Confapi Campania dal 2009 ad oggi.
Il 31 Gennaio sarà eletto il nuovo presidente. Quali caratteristiche dovrà avere?
Io credo che l’umiltà sia una dote importante, che tutti dovrebbero avere, a qualsiasi livello. Mai vestirsi di autorità. Allo stesso tempo il nuovo presidente dovrà essere forte nelle decisioni e competente. Non si vive di immagine ma di fatti. Questo è da sempre il mio motto di vita.
Quali strumenti secondo lei bisogna mettere in campo per rilanciare le PMI della Campania?
Il più grande strumento che possiamo mettere in campo è l’assistenza alle aziende della Campania o che vogliono investire nella nostra regione, creando quelle opportunità che aiutano le imprese più deboli e rafforzano quelle già consolidate. Ricordo a tal proposito quando molte delle nostre aziende riuscirono a insediarsi nell’area industriale di Acerra, un volano importante per l’economia del territorio. Abbiamo sempre siglato accordi con le istituzioni, con le Università (Federico II, Politecnico di Torino, etc…) e con le forze dell’ordine per poter garantire il massimo supporto.
Cosa ha rappresentato per lei, umanamente, questa lunga esperienza?
Mi ha reso orgoglioso. Un orgoglio che proviene dall’aver lavorato sempre nell’interesse delle imprese più deboli, che non avevano la forza di affrontare le avversità di questo campo. Ho sempre cercato di offrire un supporto, di tendere una mano, di aiutare il nostro sistema impresa.