La normativa ha previsto il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero per gas ed energia elettrica.
- per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale (famiglie e condomini) il superamento della tutela di prezzo è previsto da gennaio 2024;
- per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica a partire da luglio 2024;
- per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023 (per le piccole imprese era già terminato nel 2021).
Gas
Il regime di maggior tutela per il gas rimarrà solo per gli utenti vulnerabili (over 75, disabili, soggetti in condizioni economicamente svantaggiate). Per tutti gli altri, più di 5 milioni, si prospettano aumenti in bolletta. Va ricordato che chi non ha finora effettuato la scelta per il mercato libero, rimarrà con il proprio operatore del mercato protetto, ma con la tariffa Placet, in parte ancora fissata dall’autorità pubblica dell’energia.
Bolletta più cara
Secondo il Codacons, al momento sul mercato libero del gas sono più convenienti i contratti a prezzo variabile di quelli a prezzo fisso. La bolletta del gas sul mercato libero è più alta del 14,56% rispetto a quella del mercato tutelato se si sceglie un contratto a prezzo fisso, mentre è più bassa del 2,57% se si sceglie un contratto a prezzo variabile.
Come capire se si è ancora nel mercato tutelato?
Basta guardare una bolletta: in alto a destra, assieme al nome del fornitore (e al numero di fornitura è indicata la dicitura servizio di tutela per il gas e servizio di maggior tutela per la luce
Il passaggio è obbligatorio?
Per legge finiscono le tutele di prezzo, i sistemi che tutelavano i clienti rispetto ai corrispettivi economici, quindi una definizione regolata dei prezzi finisce per legge. E’ obbligatorio.
Se si resta con il gestore precedente, quest’ultimo cambia i prezzi automaticamente?
Obbligatorio non vuol dire che il cliente non abbia più nessun tipo di tutela. La regolazione prevede comunque delle soluzioni di default in cui il cliente finisce se è in attivo. Sono diverse per il gas e per l’energia.
Clienti vulnerabili
Comprendono tutti quelli che sono in una situazione di vulnerabilità economica:
- Chi riceve un bonus
- Le persone over 75
- Soggetti con disabilità ai sensi della legge 104/92
- Residenti in abitazioni di emergenza a seguito di eventi calamitosi
- Soggetti in gravi condizione di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica
Energia elettrica
Ci sarà sempre un servizio di default in cui il cliente passivo finisce quindi anche per quest’ultimo non c’è un problema di fine della fornitura. C’è però una differenza: mentre con il gas se non cambia gestore resta lo stesso fornitore, per l’energia elettrica verranno identificati dei nuovi fornitori attraverso delle procedure di mercato, cioè chi offre le condizioni migliori in un’asta. Per ogni area geografica ci sarà un fornitore nuovo e quindi lì ci sarà il passaggio dal fornitore precedente a un nuovo soggetto. Si potrebbe rimanere perplessi nel vedere arrivare la bolletta da soggetti diversi.
Come si fa il cambio
Bisogna contattare il fornitore, segnalare la volontà di cambiare. Questo manderà tutta la documentazione da visionare: c’è bisogno della carta d’identità, riferimenti catastali (una norma di legge prevede che si verifichi se una persona ha diritto di stare in quella casa e avere quella fornitura) e poi se si ha l’addebito diretto sul conto corrente il venditore manderà anche il modulo per autorizzare all’addebito. Se si resta nel sistema delle tutele graduali bisognerà comunque dare il riferimento catastale. Dovrebbe invece esserci il trasferimento automatico dell’addebito in conto corrente.
Si può cambiare anche dopo?
Si può fare il cambio in qualsiasi momento. C’è un periodo amministrativo prima che ci sia lo switch: se si decide all’inizio del mese il cambio vale già dall’inizio del mese successivo, se invece un mese è già avanzato salta un mese.
Diritto di ripensamento
Tutti i clienti domestici possono contare sul diritto di ripensamento. Entro 14 giorni dall’adesione a un’offerta è possibile comunicare al nuovo fornitore la volontà di interrompere la procedura di disattivazione. Se si è chiesta l’attivazione immediata bisogna corrispondere al venditore i costi nel frattempo eventualmente sostenuti. Si può inviare una qualsiasi richiesta scritta ai recapiti del nuovo fornitore, seguire la procedura online o compilare i moduli messi a disposizione.