Quali sono, oggi, i valori che dovrebbe perseguire l’istituzione scolastica?

I vecchi valori del rispetto, libertà e onestà. Bisogna credere nella funzione dell’educatore e nella figura del maestro.

Quali sono i cambiamenti della scuola di oggi rispetto al passato?

Oggi c’è la tendenza ad annullare il lavoro di anni da parte degli educatori. Esistono una miriade di apparecchiature informatiche, reti e gruppi whatsapp in cui il genitore può diventare un professionista. Il ruolo del maestro e del professore, un tempo ‘sacro’, oggi, ha perso di autorevolezza. Il genitore non rimprovera più il proprio figlio e il docente ha paura di esternare le problematiche. E’ venuto meno il rapporto scuola-famiglia, a discapito della scuola, che ha assunto l’esclusiva responsabilità di ciò che accade. Sono i ceti meno abbienti quelli che rispettano ancora i ruoli e l’istituzione scolastica.

Come dovrebbe essere il rapporto docente-alunno? Esiste un modello?

Esiste un modello che si basa sull’empatia. I docenti dovrebbero riuscire a comprendere l’alunno e ciò che può appassionarlo, interessarlo. Le tecniche e i metodi di studio non sono uguali per tutti, pertanto, un buon professore, ha il compito di trovare la chiave affinchè tutti possano apprendere. Un professore deve essere prima di tutto un educatore.

Ultima iniziativa di Confapi scuola?

Ci stiamo adoperando per avviare il corso di ‘Tecnico dell’assistenza alla genitorialità’, da noi realizzato e autorizzato dalla Regione Campania, per la formazione di una nuova figura di supporto alla coppia genitoriale prima e dopo il parto. Un corso mai espletato prima che potrà generare nuovi posti di lavoro. Ancora, abbiamo in cantiere corsi di teatro con tecnici specializzati, molto importanti per acquisire consapevolezza del corpo e della propria capacità espressiva ed emotiva.

 

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