Si torna a parlare di autonomia differenziata. Con essa tornano anche le polemiche tra i favorevoli e contrari. A pronunciarsi su quella che da più parti è stata definita la “secessione dei ricchi” è stato anche il presidente di Confapi Napoli, Raffaele Marrone.

«Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata, così com’è, non risponde alle linee guida del Piano di ripresa e resilienza. Sono necessari una profonda valutazione di merito e un robusto passaggio in Parlamento per migliorarlo» ha affermato.

«Il testo attuale sembra non incidere sull’aspetto della coesione sociale e territoriale per cui il Pnrr è stato pensato e sviluppato – aggiunge Marrone -. Anzi, da una lettura del documento si ha l’impressione che regionalismo differenziato, disegnato dalla legge quadro, lasci le cose così come stanno, non aiutando nella riduzione del divario tra Nord e Sud del Paese. Obiettivo, invece, strategico per un rilancio dell’economia nazionale oggi aggredita dall’inflazione e dalle prospettive di una mancata crescita dovute anche alla guerra in Ucraina».

«La perequazione e l’accesso a pari condizioni di sviluppo sono la stella polare del nostro Recovery fund – conclude Marrone -. Non si tratta di fare una battaglia ideologica Nord contro Sud, ma di rivendicare dei criteri sostenibili e solidaristici per la suddivisione delle risorse. Quale non è certamente quello della spesa storica che ha contribuito all’arretratezza socio-economica delle nostre regioni meridionali. I livelli essenziali di prestazione devono essere calcolati per aiutare il Sud, non per lasciarlo nella palude»

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